Crescere un figlio nell’era digitale rappresenta una sfida che oggi accomuna ogni genitore.

L’era digitale ha modificato la natura delle relazioni tra genitori e figli, ridisegnando i concetti di vicinanza e lontananza. La creazione dei nuovi strumenti comunicativi ha creato necessariamente anche un nuovo modo di stare in relazione. E non solo in famiglia.

È profondamente mutato lo stesso concetto di “condivisione”, il significato del senso di separatezza dagli altri e di ciò che consideriamo e chiamiamo “intimità”. Anche il concetto di “solitudine” ha ora significati diversi, come il concetto di tempo, di spazio e di attesa (non esiste attesa nel web, tutto è subito e facilmente reperibile).

I confini della famiglia nell’era digitale

Immersi in questa realtà multimediale, in continua evoluzione, forse mai come oggi genitori e figli si trovano a ridefinire e riscrivere modi nuovi di comunicare, di conoscere/si e di stare insieme. La famiglia stessa si trova a ripensare i confini che fino a poco tempo fa le permettevano di definirsi e riconoscersi come sistema chiuso e circoscritto. Con una propria identità.

Quello che entra e quello che esce da casa non ha più confini netti e controllabili.

I primi pensieri osservando i propri figli sempre connessi sono:

  • “Sta sempre al computer o al telefonino, sembra isolarsi dal resto del mondo.”
  • “Tutto il suo tempo libero lo passa chattando o su internet, non ci ascolta, non collabora, non sappiamo più cosa fare.”

Internet può diventare qualcosa che allontana, un terreno di conflitto tra genitori e figli.

Come affrontare il problema di internet in famiglia

Internet e i media digitali sono strumenti ricchi di potenzialità, aprono possibilità che fino a poco tempo fa erano impensabili, ma al tempo stesso comportano rischi e pericoli, dipende dall’uso che se ne fa.

I genitori provano in diversi modi a raggiungere un accordo con i loro figli adolescenti rispetto all’uso della tecnologia.

Provano a stabilire delle regole, limitando la possibilità di stare collegati a orari fissi durante il giorno, provano a essere autoritari (spesso dopo ripetute risposte negative ai richiami), provano con le punizioni, i ricatti, ma sembrano servire a poco, e comunque se funzionano è solitamente per un breve periodo. L’argomento computer e telefonino diventa ogni giorno più esasperante e difficile da gestire. Non sanno più come comunicare con il figlio, come farsi ascoltare e come ottenere che lui cambi atteggiamento.

Gli adolescenti, proprio per l’età che stanno attraversando, ricercano autonomia e riservatezza, non gradiscono controlli e interferenze da parte dei genitori, ed è difficile che raccontino spontaneamente le loro cose personali. In questo senso sarebbe preferibile aver raggiunto una buona qualità della relazione con il proprio figlio prima che diventi adolescente, quando la comunicazione con lui si rivelerà difficoltosa e ridotta ai minimi termini.

Se la relazione è buona il figlio farà affidamento su di loro se si troverà in difficoltà, anche rispetto a quello che può succedere in internet.

Responsabilizzare il proprio figlio per un uso sicuro di internet

Spesso i genitori di adolescenti si sentono disorientati, non hanno competenze rispetto agli strumenti di comunicazione che utilizzano i figli (non sanno cos’è snapchat, chi sono gli youtuber) e non sanno come ne facciano uso ogni giorno.

Vuoi approfondire? Leggi anche:

“Snapchat tra gli adolescenti”

“Chi sono gli Youtuber?”

I ragazzi infatti nella maggior parte dei casi sono i principali esperti, dentro casa, quando utilizzano internet e il cellulare, prendere atto di questo può consentire di valorizzare le loro esperienze e le loro conoscenze anche in una prospettiva responsabilizzante.

Possono essere proprio i figli ad avere un ruolo attivo nell’informare e aiutare i genitori a conoscere meglio cosa cattura la loro attenzione e il loro tempo libero e come funziona.

Forse un modo per accorciare la distanza con i propri figli (che in adolescenza diventa fisiologicamente importante) e sentirsi maggiormente coinvolti nella relazione con loro potrebbe essere quella di avvicinarsi a ciò che fanno con curiosità e interesse. Si può aprire un dialogo proprio su questa questione, su internet e sui loro principali interessi, sollecitando domande e riflessioni. In questo modo si eviterebbe di lasciarli soli a gestire una parte consistente della loro vita senza l’aiuto di un adulto. Che è sempre necessario per renderli consapevoli dei limiti e dei rischi reali e concreti connessi alla rete.

Moltissime sono le ricerche che riportano quanto poco i ragazzi siano consapevoli dei numerosi rischi connessi all’uso improprio di internet.

I rischi reali di internet visti dai genitori

Per poter proteggere il proprio figlio, consigliarlo e risultare credibile è fondamentale che il genitore acquisisca preventivamente una buona conoscenza per un uso sicuro di internet.

Consigli pratici ai genitori:

  • Raccogliere informazioni sulle applicazioni di internet per poter dare consigli non generici e poter essere preparati sui rischi connessi all’uso del web.
  • Supervisionare cosa fanno i figli quando utilizzano internet, con discrezione, curiosità e rispetto.
  • Parlare con loro dei possibili pericoli e di regole generali di comportamento da adottare nel web, come il rispetto degli altri e la buona educazione.
  • Definire alcune regole (da concordare con i ragazzi in età adolescenziale) d’uso del web: tempo, quali contenuti sono permessi, cosa è legale scaricare…
  • Osservare se il tempo che dedicano a questi mezzi di comunicazione penalizza il rapporto con il mondo circostante, se toglie spazio alle relazioni amicali e familiari e il profitto scolastico ne risente. Per maggiori informazioni puoi leggere anche “Dipendenza da internet e adolescenti”
  • Fare domande e ascoltare, favorendo lo sviluppo di un atteggiamento critico rispetto ai contenuti che incontrano.
  • Inserire un filtro famiglia (software da installare nel proprio computer) e tenerlo aggiornato. Questo non deve mai sostituire il monitoraggio e la vicinanza dei genitori.

Riferimenti Bibliografici

Livingstone S., Bober M. (2004). UK Children Go Online: Surveying the Experiences of Young People and Their Parents, London School of Economics and Political Science, London.

Tonioni F. (2011). Quando internet diventa una droga, Einaudi, Torino.