Quali sono i criteri per valutare se un adolescente ha sviluppato una dipendenza da internet?

Non è sufficiente fare riferimento, come unico criterio, alla quantità di tempo che si trascorre al computer per sospettare una dipendenza patologica da internet.

  • Il criterio temporale è un indicatore valido per discriminare un comportamento “normale” da uno patologico (nel DSM è un criterio fondamentale per fare diagnosi di disturbi mentali), ma forse non basta.

Ci sono ragazzi che stanno molto tempo davanti al computer ma vanno bene a scuola, fanno sport, e hanno buoni rapporti sociali. E’ importante ampliare il proprio raggio di osservazione e prendere in considerazione diversi fattori per differenziare chi fa un uso fisiologico e adeguato alla sua età di internet e chi invece ne fa un uso eccessivo e preoccupante.

Se le attività al computer sono solo alcune delle attività che il ragazzo svolge abitualmente, se ha una vita ricca di relazioni significative e soddisfacenti è ipotizzabile che stia usando la rete in modo sano.

  • In tutte quelle situazioni invece in cui la vita virtuale viene preferita alla vita di tutti i giorni, e va a sostituire le relazioni concrete e le attività reali, è possibile si stia strutturando una forma di dipendenza patologica da internet.  Se si assiste a una progressiva chiusura verso le relazioni amicali e familiari, se stare al computer diventa l’unica attività che impegna il tempo libero del ragazzo è consigliabile rivolgersi a un professionista per comprendere meglio le problematiche e il disagio vissuto dal ragazzo.

La domanda da porsi dovrebbe essere: cosa c’è che non va nella vita di mio figlio?

Dobbiamo considerare le situazioni di uso problematico e patologico della rete come una nuova modalità per esprimere un DISAGIO da parte degli  adolescenti.

Quando i genitori devono allarmarsi e intervenire? Segnali di rischio

Molti genitori si chiedono se sia il caso di allarmarsi, di intervenire.

Per capire se sia realmente il caso di intervenire tempestivamente, è utile prestare attenzione ad alcuni segnali di rischio, che non vanno considerati come una diagnosi fai da te: se il proprio figlio presenta uno o due di questi aspetti non significa abbia sviluppato una qualche forma patologica di dipendenza da internet.

  • Quando è in rete il ragazzo è totalmente assorbito, sembra che il resto del mondo non esista, fa commenti ad alta voce come se gli altri non ci fossero.
  • Sembra incapace di staccarsi da internet: se nessuno interviene resta collegato per tempi lunghissimi anche se si accorge che è tardi e dovrebbe fare altre cose. Se è costretto a smettere ha crisi di rabbia.
  • Quando non può collegarsi si mostra annoiato, irritabile, lamenta stanchezza, un malessere fisico e psicologico in generale.
  • Approfitta di ogni momento libero per collegarsi, anche di nascosto.
  • Non riconosce di passare troppo tempo su internet.
  • Manifesta una perdita di interesse verso le relazioni e le attività fuori dal web.
  • Internet diventa un interesse a sé e non uno strumento al servizio di altri interessi.
  • Manifesta un ritiro nelle relazioni sociali: preferisce restare a casa collegato piuttosto che uscire gli amici o i familiari.
  • Trascura gli impegni scolastici, l’ igiene personale, a volte dimentica di mangiare o andare in bagno
  • Alterazioni nel comportamento alimentare
  • Possono presentarsi problemi fisici tipici di chi passa molto tempo davanti allo schermo: difficoltà ad addormentarsi, bruciore agli occhi, mal di testa, mal di schiena.

Da novembre 2009 all’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma è stato aperto il primo ambulatorio ospedaliero italiano specializzato nella Dipendenza da Internet.