Cosa si intende per Cyberbullismo?

Il cyberbullismo è un fenomeno complesso, relativamente recente e in continua evoluzione che vede coinvolti sempre più preadolescenti e adolescenti.

Il cyberbullismo (“cyberbullying” nella letteratura anglofona) viene definito come:

Un atto aggressivo, intenzionale condotto da un individuo o un gruppo usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi (Smith et al., 2008)”.

L’aggressore agisce nell’anonimato (o rubando il profilo di qualcun altro, o con un’identità fittizia) diffondendo contenuti offensivi e denigratori nei confronti di una persona, attraverso i mezzi digitali in diversi modi: tramite sms, social network (Facebook, Snapchat, Twitter..), Ask.fm, ecc.. raggiungendo un pubblico potenzialmente illimitato.

E’ cyberbullismo quando:

  • In modo premeditato e intenzionale vengono inviati messaggi offensivi, denigratori, diffusi video e foto imbarazzanti o addirittura creati profili fittizi con l’unico fine di prendere in giro o insultare.
  • In modo premeditato e intenzionale ci si appropria dei dati personali di qualcuno (account, password, ecc.) con il fine di rendere pubbliche informazioni che riguardano la sua vita intima e privata per danneggiarlo.
  • Si mette in atto l’esclusione intenzionale di un soggetto da un gruppo on line, da una chat, da un gioco di ruolo con l’obiettivo di procurargli sofferenza.

Cyberbullismo Psicologa Psicoterapeuta BolognaQuesti fatti si stanno diffondendo sempre di più e spesso è complicato per chi subisce violenze tramite il proprio cellulare o in internet riuscire a difendersi.

Mentre è estremamente facile per chiunque nascondersi dietro ai social network e da lì far partire scherzi, insulti e offese.

 

La distanza fisica tra chi scrive e chi riceve permette al cyberbullo di danneggiare senza però esporsi pubblicamente; permette di non pagare il prezzo delle malefatte che si compiono.

Differenze tra bullismo e cyberbullismo

Il bullismo tradizionale e il cyberbullismo sono forme di prevaricazione sociale che si manifestano in forme diverse, ma fanno parte dello stesso fenomeno. Il cyberbullismo viene considerato un’evoluzione del bullismo tradizionale con il quale condivide alcune caratteristiche e se ne differenzia in molti aspetti.

Elenco le principali differenze:

  • I cyberbulli sono anonimi (l’anonimato è comunque un’illusione, ogni comunicazione on line lascia tracce che la polizia postale può recuperare). I bulli invece sono solitamente persone conosciute dalla vittima (studenti, compagni di classe..)
  • Quello che viene fatto tramite i mezzi digitali può avere una diffusione illimitata, nel bullismo invece i testimoni sono solamente i membri di un ambiente circoscritto.
  • Il cyberbullo non vede l’effetto delle sue violenze, questo gli toglie la possibilità di “sentire” la sofferenza provocata alla vittima e favorisce la deresponsabilizzazione.
  • Nel cyberbullismo c’è maggiore reciprocità di ruoli tra bullo e vittima. Nel bullismo i ruoli sono ben definiti e riconoscibili.
  • Nel caso del cyberbullismo gli spettatori (“bystander“) possono essere passivi o attivi. Nel bullismo invece il pubblico solitamente è passivo.

Relazioni virtuali, adolescenti e cyberbullismo

Il web e gli strumenti di socializzazione si configurano come luoghi ideali, specialmente per gli adolescenti, in quanto vanno a soddisfare alcuni bisogni fondamentali propri della loro età.

  • Di appartenenza a un gruppo.
  • Di riconoscimento, di “esserci.”
  • Di condivisione e di stare sempre in contatto con i pari.

Sappiamo infatti che la costruzione dell’identità in adolescenza passa e si forma attraverso l’identificazione a un’identità condivisa, di gruppo.

Internet permette di sperimentare relazioni importanti e vivere forti emozioni sentendosi comunque al sicuro, protetti, liberi dal con-tatto. Si può evitare di avere una relazione reale, con tutte le implicazioni reali che comporterebbe, pur sentendosi in relazione. Questo aspetto del virtuale è molto allettante per gli adolescenti che sono sempre alla ricerca di relazioni affettive e al tempo stesso timorosi di non andare mai abbastanza bene, di non essere abbastanza belli, abbastanza simpatici. Si tratta infatti di un mondo in cui è possibile instaurare relazioni in cui non c’è contatto fisico, si può passare dal corpo reale al corpo virtuale.

Il corpo nella realtà virtuale

Cyberbullismo Psicologa Psicoterapeuta BolognaIl corpo, quello vero, reale, fatto di percezioni sensoriali, di reazioni fisiologiche, difficili da mascherare quando ci si trova di fronte a un’altra persona, si nasconde, scompare dietro alla Rete.

Nella realtà cosiddetta virtuale si annulla il corpo che sente, il corpo che manifesta (l’imbarazzo, la paura..), il corpo che tocca, che odora. Il corpo anche imperfetto, fatto di contraddizioni, come è nella realtà.

Anche nelle interazioni on line in cui c’è uno scambio di foto personali, di video, è possibile non fare vedere all’altro come ci si stente, lo stato d’animo che si prova, si può mascherarlo. Questo non è possibile nella realtà perché molte emozioni, stati d’animo sfuggono al nostro controllo.

Anche per la persona che è dall’altra parte dello schermo e interagisce con noi si rivela non facile capire cosa proviamo davvero, e in fin dei conti anche chi siamo realmente. Non è solo il corpo a perdere consistenza e realtà, sul web è possibile astenersi dalla responsabilità delle proprie azioni e non incorrere (o comunque avere l’illusione di non incorrere) in conseguenze punitive grazie all’effetto dell’anonimato.

Il cyberbullismo è in qualche modo figlio di tutto questo. Le forme di prevaricazione sociale attraverso la comunicazione virtuale si rivelano particolarmente feroci potendosi attuare nell’anonimato, in uno spazio fuori dal tempo, senza filtri e senza rimandi immediati e visibili della sofferenza arrecata alla vittima. Molto spesso i cyberbulli adolescenti non hanno infatti consapevolezza del male che possono arrecare o hanno arrecato. Il fatto che il cyberbullismo non lascisegni visibili sul corpo della vittima può favorire anche la sottovalutazione sociale e familiare dell’accaduto.

Effetti a lungo termine Cyberbullismo (vedi cyberbullismo e suicidio)